Questo post potrebbe sembrare abbastanza ovvio per molti professionisti, ma negli ultimi giorni ci pensavo e volevo condividerlo.
L'efficenza come professionista dipende dall'ottenere la fiducia degli atleti e dell'allenatore => La fiducia è il fondamento di relazioni di lunga durata.
Conoscete il libro, The Trusted Advisor (2000)? In questo libro, l'autore ha descritto che puoi scomporre la fiducia in una serie di componenti, l'equazione della fiducia: credibilità, affidabilità, intimità e auto-orientamento.
Mi piace molto quella dell'intimità che secondo me è proprio la parte motivazionale e comunicativa per costruire la fiducia.
L'atleta ha bisogno di avere la sensazione che ci tieni!
Fai domande non solo sulle cose che ritieni importanti, ma anche sulle cose che sono importanti per loro, come stai, come stanno i bambini, come sono state le tue vacanze o come sta la tua gamba, ecc.
Mostra che capisci lo sport.
Alla fine vogliamo che gli atleti dicano: "Mi fido di lui/lei perché si preoccupa davvero per me e farebbe qualsiasi cosa per aiutarmi".
L'allenatore è importante quanto l'atleta. Devi dimostrare che non sei solo lì per fare il tuo lavoro, ma che ci sei perché sei davvero interessato a far raggiungere a ciascuno dei suoi atleti l'obiettivo.
Il coach deve vedere che hai interesse e rispetto per il suo lavoro e che tieni a quello che fa.
Non sei lì per lavorare da solo, ma devi lavorare insieme, solo così un atleta può raggiungere il massimo potenziale.
Questi principi sono gli stessi per tutto lo staff, l'allenatore, i fisioterapisti, la direzione, ecc. La comunicazione è un fattore centrale per un team ben funzionante. È probabile che una comunicazione di alta qualità tra individui in ruoli diversi promuova buone collaborazioni e faciliti i benefici derivati da molteplici prospettive nelle decisioni prese, D'altra parte, è probabile che una comunicazione di bassa qualità aumenti il rischio di incomprensioni e promuova un processo decisionale unilaterale.